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C. Mancina, Differenze nell'eticità. Amore, famiglia, società civile in Hegel.


Una scheda di lettura
  • Introduzione
  • Vita e destino
  • L'amore cristiano
  • L'amore, analogia della ragione
  • Modelli di famiglia nel diritto naturale
  • Eticità e riconoscimento
  • Differenze nell'eticità: la filosofia del diritto



  • La tesi che in questo libro la filosofa Claudia Mancina si propone di illustrare è che il tema della famiglia, pur non molto frequentato, sia strettamente legato ad alcuni nodi principali della filosofia dello spirito hegeliana: “il rapporto fra natura ed eticità, la collocazione sistematica del diritto, la concezione della proprietà e del lavoro, la critica del contrattualismo, e –in modo essenziale- la società civile” (p. 9).
    Interrompendo la tradizione romanistica e canonistica senza aderire alla prospettiva aristotelica della continuità tra famiglia e Stato, Hegel definisce la famiglia come organismo etico e non meramente naturale che entra così in una dialettica essenziale sia con la società civile, sia con lo Stato.
    Nella sua collocazione definitiva, infatti, la famiglia è in relazione diretta con lo Stato di cui è la prima radice etica e ne è separata dalla società civile, che si interpone come differenza.

    Nella filosofia dello spirito di Jena la famiglia ha già un posto importante nella relazione dell'individuo con l'universale. Qui essa è il terreno di costituzione di un primo livello di intersoggettività non ancora pienamente etico ma tuttavia presentimento dell'eticità.
    La particolare qualità etica della famiglia è il sentimento dell'amore come fonte autonoma di riconoscimento basata sull'accordo delle volontà e priva del momento conflittuale, che invece caratterizza la relazione politico-giuridica.
    Il tema dell'amore, trattato negli scritti di Francoforte come amore cristiano o come amore tra uomo e donna, comporta il confronto col pensiero politico-giuridico di Kant e di Fichte. L'amore è a fondamento delle relazioni matrimoniali e permette di sviluppare quegli orientamenti su cui lo Stato potrà poggiarsi nel diventare comunità etica. Anche il patrimonio della famiglia è fondato sull'amore, perciò il possesso, come l'amore sessuale, “viene “santificato”” (p. 13). Hegel dunque mette insieme aspetti che nella tradizione si basavano su principi diversi, e compie l'innovazione annunciata da Kant: il diritto personale di natura reale. Ma se nella costruzione kantiana restava infondata la natura specifica delle relazioni giuridiche della famiglia e dunque anche il loro significato spirituale, Hegel, riportando tutte le relazioni familiari all'amore, le attribuisce ad una dialettica della soggettività tra spirito e natura pur rimanendo legato a quella tradizione che assegnava alla famiglia, tra le altre, una funzione specificamente economica (e giustificava in questo modo la servitù).
    Negli scritti jenesi si trova dunque una costante sovrapposizione tra ambito dell'amore e ambito del lavoro, sovrapposizione che nella Fenomenologia dello spirito viene affrontata fondando la famiglia non sull'amore ma sulla pietas.
    Con l'introduzione e la messa a punto del concetto di società civile la famiglia ritroverà il suo luogo nel sistema. Nei Lineamenti di filosofia del diritto la famiglia si definisce in relazione al concetto di società civile ed ha una funzione strategica dal punto di vista sistematico, poiché permette di concepire la società civile come momento disgregativo dell'eticità (entsettlichtes Leben), senza che questa si distrugga.
    “La messa a fuoco della famiglia comporta dunque anche una rilettura complessiva della filosofia politica hegeliana e della soluzione in essa cercata a quel nodo di problemi, che potremmo definire post-rivoluzionari, che riguardano il rapporto tra individuo e Stato, privato e pubblico, storicità e libertà.”(p. 15)
    I soggetti, che la famiglia ha formato e ha reso persone, sono elementi affidabili per lo Stato. La società civile, circoscrivendo la sfera d'azione familiare, consente allo stesso tempo una generale diffusione del principio familiare. “A differenza di Platone, la famiglia di Hegel, nella sua forma storicamente determinata, è il luogo in cui gli individui trovano la certezza della propria singolarità come eticamente fondata, e le radici del loro essere agenti morali.” (ivi)

    La vita come unificazione
    Hegel pone la vita come prima delle tre idee nell'ultima sezione della Scienza della logica. Pur consapevole dell'eccezionalità di tale collocazione, sostiene la pertinenza di questa alla logica, e non alla natura, in quanto la vita è “l'idea immediata”. Se vita logica, vita naturale e vita dello spirito devono essere distinte, l'idea della vita porta al centro della logica la vita organica. In questo contesto, il Leben hegeliano è soprattutto segnato dal rapporto con Hölderlin nella comune ricerca di una Volksreligion.
    L'unificazione come destino
    L'altra faccia del concetto di vita è quello di destino. L'origine di questo concetto complesso si trova nella tragedia. Nel frammento Amore e religione (1797) il destino è definito “una potenza sconosciuta in cui non vi è niente di umano”. E l'accettazione del destino implica anche “il convincimento che gli uomini sono governati dagli dei secondo leggi morali” (Scritti teologici giovanili, Napoli 1972, p.528, p.52-53, cit. p. 34). Nello Spirito del cristianesimo a questa intuizione si unisce quella cristiana dell'amore. In modo particolare la questione della “remissione dei peccati” porta alla distinzione tra punizione e destino. Il destino, inteso come reazione della vita all'azione individuale, colpisce anche la colpa dell'innocenza, e potrà apparire per questo ingiusto, ma non lo è. Nella Fenomenologia dello spirito Hegel infatti dirà “soffrendo riconosciamo di aver mancato”. (Fenomenologia dello spirito, Firenze 1963, p.53, cit. p. 37) Il destino quindi indica le colpe degli eroi tragici, Edipo e Antigone, che si mostrano solo dopo che esso ha compiuto la sua opera. La natura del destino dunque consiste nel far diventare il colpevole consapevole del suo atto. La sofferenza diviene in questo modo un sentimento positivo, cui segue la conciliazione con l'amore.
    Metamorfosi di un concetto
    Se nel periodo di Francoforte vita, amore e destino costituiscono un unico quadro, successivamente la nozione di vita verrà assorbita in quella di eticità, e l'amore sarà ristretto al rapporto tra i sessi e alla famiglia. Hegel non intenderà più dare al destino (Schicksal) un così ampio campo di significati, ma il suo pensiero conserverà il carattere tragico che a quel concetto è legato.
    Nel periodo di Francoforte è molto forte il rapporto con l'amico Hölderlin, tanto da rendere utile e istruttivo il confronto tra La morte di Empedocle di Hölderlin e Lo spirito del cristianesimo di Hegel, il cui tema comune è la fondazione di una religione. In entrambi i casi, il tentativo dell'eroe si traduce in un fallimento, così come simile è la struttura narrativa delle due opere.
    Il destino di Empedocle
    Qual è il senso del suicidio di Empedocle? Essendosi identificato con lo spirito del suo tempo, egli deve morire perché con la propria morte riunisce l'ideale e la realtà e produce la “maturazione del tempo” (Il destino di Empedocle, tr. it. di G. Pasquinelli in Sul tragico a cura di R. Bodei, Milano 1980 p. 68, cit. p. 49).
    Il destino di Gesù
    Nello Spirito del cristianesimo il protagonista è un eroe solitario che, al pari di Empedocle, si scontra con un mondo corrotto e si troverà di fronte a un bivio; anche qui, qual è la necessità di questa morte? Hegel, che precedentemente ha negato ogni capacità civile alla religione cristiana in virtù della sua “positività”, intesa come perdita del rapporto col divino, torna a interrogarsi sui caratteri originari del cristianesimo. La risposta è che la positività è un carattere storico, e a determinare il destino di Gesù è la situazione di degrado in cui la religione ebraica si trova.
    Il sentimento dell'amore
    L'amore predicato da Gesù si rivolge contro la legge ebraica e insieme contro qualsiasi legalità intellettuale di tipo kantiano, che distingue tra l'amore come principio pratico, e l'amore come sentimento. Esso non ha per oggetto un universale, la sua grandezza non sta nell'estensione ma nella forza intensiva che lo rende privo di limiti. Questa però è anche la sua debolezza, perché l'oggettività non dev'essere annullata bensì conciliata. L'amore è dunque un movimento eterno che non raggiunge mai una unificazione dei suoi due poli.
    Poiché il cristianesimo non compie questa conciliazione, e intelletto e sentimento restano in contraddizione, l'amore cristiano è incompatibile con le relazioni etiche.

    Tra religione e moralità
    L'amore, che sia sessuale, degli uomini, o di Dio per gli uomini è comunque unico e si fonda sull'amore reciproco tra uomo e Dio. Nello scritto francofortese Amore e religione l'amato è Dio e insieme qualunque essere amato. Questa confusione impedisce una analisi specifica dell'amore sessuale e dei rapporti familiari.
    Il nuovo interesse per la filosofia della natura, legato alla ripresa dei contatti con Schelling, e la conclusione della ricerca sull'amore cristiano porteranno Hegel verso questo nuovo tipo di analisi. Tuttavia nel periodo francofortese l'amore compare anche come amore sessuale in quanto tale. In un confronto col concetto kantiano di santità, nel frammento di Tubinga (1792-93) compare l'idea di amore come “analogia della ragione”, che è analogo della ragione nella sua essenza, nel suo essere un principio gnoseologico di conoscenza e di riconoscimento tra gli uomini.
    L'amore come dialettica della soggettività: Herder e Schiller
    Herder, che in Liebe und Selbstheit aveva trattato il tema dell'amore in termini prevalentemente etici cercando di rispondere al vuoto lasciato da Hemsterhuis sull'incapacità di durare dell'amore, disegna una particolare dialettica tra la spinta verso l'altro e quella verso sé stessi. Il rapporto con l'oggetto consiste in una sorta di doppio movimento nel quale il soggetto da una parte trova in esso la propria esistenza, ma dall'altra insieme tiene ferma la irriducibile differenza dell'io. Questa dialettica produce forme diverse di godimento: a un primo livello quello grossolano o sensuale, al secondo quello spirituale che non distrugge l'oggetto e se ne conquista la durata, al terzo l'amicizia, attrazione più nobile, che non mischia i corpi. I vari tipi di amore non sono in opposizione ma in progressione di valore e l'amicizia trova nell'unione coniugale la sua sede più adeguata.
    Schiller nella lezione dal titolo Etwas über die erste Menschengesellschaft nach dem Leitfaden der mosaischen Urkunde rappresenta la nascita della società civile come progresso dalla naturalità alla moralità. La vita familiare introduce una trasformazione dello stesso sentimento amoroso, anche l'amore fraterno è un arricchimento del sentimento umano. La dialettica delle relazioni familiari, così descritte come relazioni d'amore, è dunque la molla principale del primo sviluppo morale.
    Le due stesure del frammento sull'amore
    Hegel si ricollega a questa linea di pensiero, e la traccia di questo si trova nel frammento Die Liebe (1797 e 1798-99).
    La collocazione dello scritto mostra che non c'è stacco temporale né concettuale tra l'amore come sentimento generale e l'amore sessuale, ma piuttosto un'identificazione tra le due accezioni; il frammento, tuttavia, è un'eccezione che presenta l'amore sessuale come tema particolare.

    ultimo aggiornamento ottobre 2003


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