Nel suo progetto per la pace perpetua, Kant propone due princìpi trascendentali del diritto pubblico, uno negativo e l'altro positivo: quello negativo recita che "tutte le azioni che si riferiscono al diritto di altri uomini, la cui massima non è compatibile con la pubblicità sono ingiuste" (B 100/A 94); quello positivo che "tutte le massime che hanno bisogno della pubblicità per non venir meno al loro scopo concordano insieme con la politica e col diritto" (110/A 103 ). Kant precisa che la sua idea di pubblicità - come apertura virtuale alla comunicazione pubblica - non si identifica col semplice dire qualcosa di fronte a tutti, perché, in situazioni di disparità di potere, il dominante può permettersi di annunciare quello che vuole senza trarne nessuna conseguenza per lui negativa. Si tratta, piuttosto, di un carattere strutturale, che ha a che vedere con la trasparenza e la possibilità di una circolazione delle idee senza disparità.
Il concetto kantiano di pubblicità coinvolge vari elementi: la conoscenza, il potere, la politica, il diritto, la comunicazione. Proprio per il suo carattere complesso, in un mondo in cui il significato primario della parola "pubblicità" è divenuto quello di propaganda economica, ma dove, d'altro canto, i confini fra pubblico e privato vengono continuamente ridisegnati e messi in discussione - ad esempio per la pressione della critica femminista e di nuove forme di condivisione promosse dalla telematica e dalle tecnologie dell'informazione - vale la pena proporre una riflessione su questo tema aperta ad una pluralità di ambiti disciplinari. Questa riflessione potrebbe riguardare:
- l'ambito della storia della filosofia politica e del diritto, nonché del pensiero politico in genere, sia a proposito di Kant sia a proposito di altri autori e scuole che si siano occupati del tema della pubblicità nelle sue varie accezioni, ed in particolare a proposito della genesi di concetti come quello di "opinione pubblica"
- l'ambito della filosofia politica, in relazione al rapporto fra conoscenza e potere, e, soprattutto, fra regime pubblico o privato della conoscenza e regime politico, e al problema del confine fra pubblico e privato
- l'ambito del diritto e della filosofia del diritto: che cosa si intende per "pubblico"? Quali sono le sue strutture giuridiche? E, soprattutto, esso può esaurirsi in strutture giuridiche?
- l'ambito della sociologia della conoscenza e della comunicazione, in relazione al ruolo dei mass-media e delle nuove tecnologie informatiche nella formazione dell'opinione pubblica e nella creazione di nuove dimensioni di spazio pubblico e di nuovi stili di apprendimento
- l'ambito della filosofia morale, in relazione ai nuovi problemi connessi alla difesa della privacy e all'esistenza di sempre più diffuse basi di dati relativi alla persona, alla sua salute, al suo codice genetico, nonché al problema del carattere proprietario o no dell'informazione
Gli articoli vanno inviati, in formato rtf, a Maria Chiara Pievatolo (pievatolo@dsp.unipi.it), entro dicembre 2002. Verranno quindi selezionati a cura di un comitato scientifico ad hoc, di cui faranno parte Giuliano Marini, Roberto Gatti, Salvatore Veca, Gianluigi Palombella, Armando Rigobello, Vincenzo Ferrari, Claudio Palazzolo, Giovanni Cerri, Danilo Zolo, Matthias Kaufmann, Gerardo Cunico, Volker Gerhardt e saranno pubblicati on-line in una pagina monografica del Bollettino telematico di filosofia politica. In omaggio alla vocazione del Bollettino telematico di filosofia politica alla libera diffusione e condivisione della conoscenza, gli autori rimarranno liberi di ripubblicare il loro contributo su riviste cartacee. In questo caso verrà loro richiesta, ma come una cortesia e non come un obbligo, la menzione della circostanza che ne esiste una versione on-line presso il btfp.
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In his philosophical project for perpetual peace, Kant introduced two transcendental principles of public law. The first principle is negative: "all the actions concerning other men's right, whose maxim is incompatible with publicness, are unfair" (B 100/A 94). The second principle is positive: "all the maxims that need publicness not to fail short in their goal harmonize both with politics and law" (110/A 103 ). Kant remarked that his idea of publicness as virtual openness to public communication is something more than simply saying something to everyone: when there is a great imbalance of power, the stronger may tell whatever they want without exposing themselves to any risk. Kant's publicness is rather a structural element, which involves transparentness and fair circulation and dissemination of ideas.
Kant's concept of publicness refers to several elements: knowledge, power, politics, law, communication. We live in a world where, on one hand, the first meaning of publicity is economic promotion; on the other hand, however, the boundaries between public and private are being questioned, for instance because of feminist critique and new kinds of sharing which information technology made possible. For this reason, it may be worthwhile to reflect on this subject from an interdisciplinary point of view. This discussion might concern:
- history of political philosophy and thought and of philosophy of law, in relation both to Kant and to other authors and movements that dealt with publicness in its many meaning, and, in particular, in reference to the genesis of concepts like "public opinion";
- political philosophy, in reference to the relation between knowledge and power, and, above all, between the public or private status of knowledge and political regime, and, in addition, to the question of the boundary between private and public;
- law and philosophy of law: what is the meaning of "public"? Which are its legal patterns? And, above all,could it be completely reduced under legal patterns?
- knowledge and communication sociology, in reference to the function of the mass-media and the new information technologies on shaping public opinion, new kinds of public spheres and learning-styles;
- moral philosophy, in reference to the new questions about privacy and about the proprietary character of information
To submit articles, whose language may be Italian or English, send them, in rtf format, to Maria Chiara Pievatolo, within December 2002. Referees will be selected by a guest scientific committee (Giuliano Marini, Roberto Gatti, Salvatore Veca, Gianluigi Palombella, Armando Rigobello, Vincenzo Ferrari, Claudio Palazzolo, Giovanni Cerri, Danilo Zolo, Matthias Kaufmann, Gerardo Cunico, Volker Gerhardt). They will be published on a special page of the Bollettino telematico di filosofia politica web site. For the sake of the Bollettino telematico di filosofia politica ideal of free sharing and dissemination of knowledge, authors will retain their freedom to publish again their work on traditional paper reviews. In this case, a mention of the circumstance that there is an on-line versione on the Bollettino telematico di filosofia politica web site will be appreciated.
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