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Scheda.
Trasimaco: demonizzato oppure moralizzato.

Il labirinto della cattedrale di Chartres


Trasimaco: demonizzato oppure moralizzato.

Per accomunare il Trasimaco storico (o presunto tale) con quello platonico, si può anche sostenere che le tesi trasimachee in Repubblica I siano solo constatazione (sconsolata) di dati di fatto (Untersteiner, 1996; Sinclair, 1951; Lana, 1950); ma le tesi del sofista sono anzitutto importanti dal punto di vista della teoria politica, perché intendono valere come obiezione ad ogni altra definizione della giustizia, come opportunamente suggerisce Iacono introducendo la nozione di metatesi trasimachea (Iacono, Milano 2000).
C'è anche chi, come Del Grande e Joël, accostano il presunto Trasimaco storico e quello platonico, rilevandone poi con facilità l'incoerenza (Del Grande, 1947; Joël 1921). Per salvare la coerenza, allora, è possibile ipotizzare come Kathleen Freeman una evoluzione delle idee del sofista, culminante nel frammento B8 (Freeman, 1946): anche Untersteiner non trova documentazione adeguata per tale tesi (Untersteiner, 1996, p. 521n), e viene da chiedersi se assumere il frammento B8 come punto culminante dell'evoluzione di Trasimaco non costituisca una variante della sua moralizzazione, che storicamente è andata di pari passo con la demonizzazione.
I problemi interpretativi che scaturiscono accostando il presunto Trasimaco storico e quello platonico sono di una varietà sorprendente: per esempio, Preti (Preti, 1942) osserva che, in Repubblica I, per Trasimaco la legge è espressione del gruppo dominante, mentre in base al frammento B8 non si può attribuire al sofista la convinzione che la legge di natura consista proprio nel dominio del più forte. Si deve però ribadire che il riferimento all'intenzione del frammento B8 è dubbio, e vale la pena aggiungere che nemmeno in Repubblica I si parla di una legge di natura (a meno di non cadere nell'errore di accostare Trasimaco a Callicle).
Capizzi, poi, avanza delle riserve sulla credibilità della testimonianza platonica a proposito di Trasimaco, in quanto nel frammento B1 chi governa è accusato di provocare le più grandi disgrazie, mentre in Repubblica I si afferma che chi detiene il potere agisce sempre bene (Capizzi, 1970).
Battegazzore, con cautela, afferma che Trasimaco sembra «operare una sorta di anatomia della realtà sociale, giungendo alla conclusione che il diritto e la morale sono legati ipso facto all'esercizio della forza» (Battegazzore, 1988), ma finalmente ipotizza nel sofista un dolente senso del giusto (riferendosi evidentemente al frammento B8 sulla scia di Levi e Untersteiner). 
Il dissenso interpretativo, tuttavia, non si esaurisce certo nel confronto fra il Trasimaco storico (presunto) e quello platonico.



TORNA INDIETRO .......... A cura di Luca Mori


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