Bollettino telematico di filosofia politica
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Ultimo aggiornamento 23 luglio 2001

Scetticismo e fondazionalismo in Hegel
Due giornate di studio dell'Università di Siena


Il 20-21 aprile 2001 a Siena si è svolto un workshop internazionale sul tema: Hegel: Antifoundationalism, Skepsis and "Open System". Il seminario è stato organizzato dal Dipartimento di filosofia dell'Università di Siena.

Il programma ha visto la partecipazione di rappresentanti della Hegel-Forschung, di area anglosassone e continentale, tra cui Kenneth R. Westphal (University of East Anglia, Norwich), Klaus Vieweg (Jena Universität), Marcelo Stamm (München Universität).
Alle giornate di studio hanno dato la propria adesione anche Pierre-Jean Labarrière (Université de Paris-Sèvres), Tom Rockmore (Duquesne University), Remo Bodei (Università di Pisa), Theo Geraets (Ottawa University). Tra i relatori, Ermanno Bencivenga (University of Califonia, Irvine; Università di Siena), e oltre ai ricordati Vieweg e Stamm, Cinzia Ferrini (Università di Trieste), Gaetano Rametta (Università di Padova), Marco Mazzone (Università di Palermo), Italo Testa (Università di Venezia).
Tra gli intervenuti Sandro Nannini (Università di Siena), Massimo Barale (Università di Pisa), Alfredo Ferrarin (Boston University), Pasqualino Masciarelli (Scuola Normale Superiore).

Sulla linea della tradizione oramai consolidata degli Hegel-Colloquia e delle Hegel-Tage, i lavori si sono svolti con carattere peculiarmente seminariale, attraverso lectures seguite da discussioni tematiche programmate. Una scelta finalizzata a promuovere, secondo l'intenzione dell'organizzazione, un approfondimento specialistico del tema in questione, e cioè il ruolo dello scetticismo nella logica hegeliana e il rapporto di quest'ultimo con l'idea di fondazionalismo che a quella è stata tradizionalmente attribuita.
Come ha spiegato Giuseppe Varnier, promotore delle giornate di studio, sulla questione dell'apertura della filosofia hegeliana allo scetticismo ci sono ben tre tradizioni interpretative a confronto. Tutte hanno preso le mosse dalla tesi del "monismo speculativo", di cui si è fatta portatrice soprattutto l'opera di Dieter Henrich, la quale si muove in modo parallelo (ma con esiti diversi) alla formulazione della cosiddetta "Abgeschlossenheit des Denkens", riproposta da Heinz Kimmerle.

Le tre tradizioni interpretative che abbiamo citato sono:

  • quella che pone al centro il problema del "sistema aperto"; una tesi di provenienza "continentale" che è stata sviluppata dai contributi di Labarrière, di Peperzak, di Gaerets, e, in Italia, di Remo Bodei.

  • l'esperienza della filosofia analitica, sulla via delle tesi antifondazionaliste dell'epistemologia contemporanea. La prima versione di una tale tradizione è stata offerta da Rockmore.

  • la linea ermeneutica che segue le fila della complessa relazione della filosofia hegeliana con la tradizione storica dello scetticismo, in particolare con la logica pirroniana. Proposta inizialmente da Buchner e Düsing, questa terza interpretazione è stata proseguita da Hans Friedrich Fulda, Michael Forster, Kenneth Westphal e Klaus Vieweg; ad essa Varnier ha inteso dare il proprio contribuito nel corso dei lavori, senza disconoscere però le prime due.

Nella prima giornata, la relazione di Vieweg, di carattere soprattutto storico, è stata molto preziosa per la comprensione del ruolo, spesso ignorato, dello scetticismo a Jena, e non solo in Hegel.
Prendendo le mosse dalle interpretazioni di Henrich, nella propria relazione Marcelo Stamm ha cercato invece di derivare una concezione antifondazionalistica in Hegel. Il risultato è stato un contributo molto originale, e la discussione con Ermanno Bencivenga ha dato vita ad uno di momenti maggiormente interessanti delle due giornate. Bencivenga ha presentato un tentativo di collegare la logica dialettica con i modelli di razionalizzazione a posteriori (tra i quali spicca la struttura delle Affintà elettive di Goethe). Infine, nell'ultima relazione della giornata, Mazzone si è concentrato sull'idea di "apertura" nella Logica.

Nella seconda giornata, Kenneth Westphal e Cinzia Ferrini hanno presentato due relazioni, tra loro tematicamente complementari, sul problema (attualmente molto dibattuto) della presenza di un radicale mutamento nell'interpretazione hegeliana della scepsi, maturato tra il 1804 e il 1805. Piuttosto che proporre un'accettazione o una smentita di questa tesi, la risposta dei relatori si è mossa in direzione di un approfondimento delle questioni poste a confronto, manifestando la volontà di definirle in modo più dettagliato di quanto sia stato fatto fino a questo momento.
Trattando il tema del rapporto della logica hegeliana con la storia della filosofia, Gaetano Rametta si è concentrato sul rapporto tra l'idea di fondazione in Fichte e quella in Hegel, mentre Italo Testa ha sviluppato il tema della centralità del concetto di riconoscimento (Anerkennung) nella logica dello scetticismo stesso.

Il risultato dell'incontro è stato un contributo all'analisi della logica e della metafisica hegeliane, inserite ora nella cornice di una più ampia ricerca internazionale, e delle più interessanti tendenze delle discipline filosofiche contemporanee.


Nico De Federicis
Sulla base del materiale
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Il Bollettino telematico di filosofia politica è ospitato presso il Dipartimento di Scienze della politica della Facoltà di Scienze politiche dell'università di Pisa, e in mirror presso www.philosophica.org/bfp/

A cura di:
Brunella Casalini
Emanuela Ceva
Dino Costantini
Nico De Federicis
Corrado Del Bo'
Francesca Di Donato
Angelo Marocco
Maria Chiara Pievatolo

Progetto web
di Maria Chiara Pievatolo


Periodico elettronico
codice ISSN 1591-4305
Inizio pubblicazione on line:
2000

Il settore "Cronache di convegni" è curato da Nico De Federicis.