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aggiornamento 5 maggio 2003
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Rivista Rosminiana di filosofia e di cultura
La rivista non è presente sul web. Le schede offerte dal BFP sono di Angelo Marocco.
95 (2001), 1-2 Michele Nicoletti, Filosofia e politica di fronte al problema del male, pp. 141-165. Non è il soffrire, ma l'atto del darsi ad allargare lo spazio e dare nuova vita. Il darsi dell'uno fino alla rinuncia di sé apre uno spazio alla libertà e al bene dell'altro. Tutto ciò rimanda però a un originario legame tra tutti gli esseri che la catena della violenza non riesce a spezzare. Qualcosa ci lega, qualcosa capace perfino di superare i confini dello spazio e del tempo. È questo qualcosa a rendere possibile la comunicazione da un essere all'altro non solo di gesti e parole, ma anche di gioie e sofferenze. (A.M.) 96 (2002), 4 Pio Colonnello, La politica di Croce nella crisi nazionale: una rilettura, pp. 441-444. Il breve articolo si propone di esaminare il ruolo svolto da Croce negli anni decisivi della seconda guerra mondiale e dell'immediato dopoguerra, cercando nel contempo di sottolineare il nesso esistente tra la concreta azione politica e i principi ispiratori della filosofia crociana. Oltre a mirare a precise posizioni politiche, come la difesa della causa dell'Italia sulla scena internazionale o l'esigenza di un'emancipazione politica dell'Italia nel contesto di un assetto europeo da ricostruire, Croce si preoccupava anche di difendere una dimensione spirituale. Si tratta di una dimensione che Croce stesso chiamava "momento dell'etico-politico o della civiltà", ovvero quella continua mediazione degli equilibri vitali in cui culmina ciò che per lui è filosofia. (A.M.) 97 (2003), 1 Gianni Zen, Tra antiperfettismo e principio di giustizia, pp. 31-47. C'è un termine chiave che il diciottenne Rosmini assunse come compito di tutta una vita: restaurazione. Termine che per il giovane Rosmini aveva un significato positivo, propositivo, assunto nel suo spessore metafisico-teologico come incontro-scontro tra verità ed errore, di grande implicazione sul piano etico e politico. Filosofia, religione e storia dovevano lasciarsi comporre in una nuova sintesi, una nuova "enciclopedia" da contrapporre alla "magna charta" dell'illuminismo. Intento del presente saggio è quello di mettere in luce come Rosmini si faccia carico della crisi della cristianità come crisi di una civiltà, e offra sia al cristianesimo che al pensiero occidentale una originale riscrittura della domanda di verità che è sorgente innata del nostro vivere quotidiano, attraverso quell'intuizione ideale la quale resta comunque una delle grandi risposte date dalla umana riflessione. Per questo motivo, l'"antiperfettismo" e il richiamo a una giustizia che vada oltre la mera "ragion di Stato" diventano punti qualificanti di quello sforzo integrale perché compito di un pensare, compreso il pensare politico, che è assente dal dibattito politico attuale. "Allora Rosmini conclude l'autore oggi è tanto più attuale proprio per la sua inattualità". (A.M.) Franco De Faveri, Il contratto sociale e i diritti dell'uomo in Rosmini, pp. 49-60. Intendendo per "etica sociale" l'insieme delle trattazioni contenute nella Filosofia del diritto e nella Filosofia della politica, è facile dimostrare la loro stretta dipendenza dalla Filosofia della morale, della quale esse sono di fatto delle applicazioni. L'autore tenta di fissare l'attenzione sul principio dell'etica sociale, il personalismo che impronta di sé anche la sua filosofia del diritto e della politica. Quale sia la carica polemica che alberga in esso lo si nota dalla critica che Rosmini svolge della teoria contrattualistica rousseauviana e della "Dichiarazione dei diritti" del 1789. (A.M.) |
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A cura di: Brunella Casalini Emanuela Ceva Dino Costantini Nico De Federicis Corrado Del Bo' Francesca Di Donato Angelo Marocco Maria Chiara Pievatolo Progetto web di Maria Chiara Pievatolo Periodico elettronico codice ISSN 1591-4305 Inizio pubblicazione on line: 2000 |
Il settore "Riviste" è curato da Brunella Casalini, Emanuela Ceva, Corrado Del Bo' e Francesca Di Donato. |