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Rudebusch merita una citazione a parte, perché arriva ad una valutazione complessiva su Trasimaco partendo da un singolo passaggio del suo confronto con Socrate, quello relativo alla felicità del giusto: la conclusione è che «Thrasymachus, like his argument, possesses a false, a merely seeming power
» (Rudebusch, 1998). Laing e Litt riconoscono la difficoltà incontrata da Socrate nell'argomentare contro la tesi trasimachea, secondo cui i governanti tendono ad agire nel proprio interesse: è anche per questo, infatti, che nel libro si arriverà all'istituzione di una forma di comunismo tra chi governa (Laing, M.A., Litt, 1933); tuttavia, il giudizio su Trasimaco è negativo, perché si sottovaluta la sua capacità di sostenere con forza le proprie tesi. King-Farlow e Rothstein dedicano attenzione alla polisemia del kreitton trasimacheo: tuttavia, ritengono che il modo giusto di utilizzare la precisazione «in quanto tale» è quello socratico (King-Farlow e Rothstein, 1964): la posizione di Trasimaco è complessa ed ha bisogno di un aiuto analogo a quello che Callicle offre a Polo nel Gorgia platonico. |
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