Bollettino telematico di filosofia politica
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Ultimo aggiornamento 3 novembre 2003

La filosofia politica di Kant
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La pace e il cosmopolitismo

Il risveglio dell'interesse sul cosmopolitismo kantiano rappresenta un evento abbastanza recente che ha coinvolto i cultori di filosofia politica. A volerne dare una datazione, possiamo affermare che esso non va più in là di un decennio, e potrebbe essere fatto risalire all'inizio degli anni anni novanta del secolo passato. Inutile rilevare come questo interesse sia stato in qualche modo incentivato - se non interamente determinato - dai recenti cambiamenti della situazione storico-politica sopraggiunti in questi anni, soprattutto in riferimento alla dimensione del diritto internazionale. Di conseguenza, quegli scritti che parevano essere più il frutto di uno slancio ideale del filosofo che di una effettiva descrizione della realtà politica, alla luce della nuova situazione storica sono apparsi come una previsione di eventi non solo possibili, ma anche incredibilmente attuali. Pertanto, la filosofia politica ha mutato radicalmente il modo di avvicinarsi al testo kantiano, e con più attenzione si è inteso ricostruirne il dettato e la genesi all'interno di una dottrina filosofica del diritto. Nasce in questo modo il risveglio della filosofia politica di Kant, una dizione, quest'ultima, che da più parti veniva spesso persino negata nel suo senso più forte.

D'altra parte non pochi sono stati i lettori della Pace perpetua, anche grandissimi, che hanno tralasciato di vagliare l'effettiva argomentazione filosofica di questo scritto. Basti qui ricordare il solo Hegel, il quale pochi decenni dopo la pubblicazione dello scritto kantiano, nei Lineamenti di filosofia del diritto (1821) ne aveva interpretato con poca attenzione l'ermetico testo, definendo la prospettiva di una repubblica cosmopolitica una "determinazione universale" che "rimane perciò nel dover essere" (Rph., § 333 A.). La mancata comprensione delle reali intenzioni kantiane riposte nell'intricato "secondo articolo definitivo per la pace perpetua" non è stata propria del solo Hegel, la cui negazione dell'argomentazione di Kant si conciliava peraltro con una prospettiva filosofica del tutto differente. Più in là, autori come Croce, Gentile, Meinecke e Schmitt hanno visto nella soluzione dello stato-nazione (con lo scetticismo nei confronti della possibilità di un'estensione della forma statuale oltre i limiti geografici del territorio di un popolo, e la conseguente negazione del diritto cosmopolitico) l'unica possibilità di affermazione della dimensione politica.

In seguito anche il marxismo, che pure dal punto di vista teorico aveva negato la soluzione 'nazionale' e aveva prospettato una forma di 'universalismo' legato all'idea dell'estinzione dello stato nella società comunista, non ha affatto valorizzato la teoria kantiana, riproposta solamente nel caso particolarissimo di Hermann Cohen. Infatti, pur nella loro peculiare recezione di una prospettiva chiliastica secolarizzata, Marx prima, e il marxismo in un secondo momento, avevano finito per aderire ad una tesi generale che poteva essere definita - anche qui facendo attenzione alle molte riserve con cui impiegare il termine- una specialissima adesione al realismo politico.

L'attualizzazione della filosofia cosmopolitica di Kant, con la relativa argomentazione contro il ricorso alla guerra quale strumento per la risoluzione delle controversie tra gli stati, e la conseguente realizzazione della prospettiva di una pace internazionale definitiva, lascia sul campo notevoli questioni che sono state affrontate da più angolazioni da coloro i quali intendono non solo studiare l'autore, ma anche servirsi delle sue teorie per la soluzione di questioni lasciate aperte dalla teoria delle relazioni internazionali. Nasce così l'esigenza di mettere a confronto l'argomento cosmopolitico con la cosiddetta "teoria della guerra giusta", a cui si aggiungono ancora altri temi, che rendono l'applicazione della filosofia politica di Kant uno degli argomenti di maggior fortuna del dibattito teorico di questi anni, anche al di fuori della filosofia, come nel caso delle già ricordate discipline più affini alla scienza politica che a quest'ultima.
Recente letteratura
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Il Bollettino telematico di filosofia politica è ospitato presso il Dipartimento di Scienze della politica della Facoltà di Scienze politiche dell'università di Pisa, e in mirror presso www.philosophica.org/bfp/

A cura di:
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Dino Costantini
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Corrado Del Bo'
Francesca Di Donato
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Maria Chiara Pievatolo

Progetto web
di Maria Chiara Pievatolo


Periodico elettronico
codice ISSN 1591-4305
Inizio pubblicazione on line:
2000

Il settore "Bibliografie" è curato da Nico De Federicis